Contratti del settore dei servizi in contrazione in Italia
Il settore dei servizi italiano ha subito una contrazione a settembre dopo aver registrato una crescita modesta il mese prima, secondo un sondaggio di mercoledì, poiché l'aumento dei costi e l'incertezza hanno colpito la domanda dei clienti.
L'indice dei gestori degli acquisti (PMI) per i servizi italiani è sceso a 48,8 a settembre, dal 50,5 di agosto e al di sotto del livello di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
La lettura è stata leggermente inferiore alla previsione mediana di 49,1 in un sondaggio Reuters su 14 analisti.
I sottoindici sia per i prezzi degli input che per i prezzi praticati dai fornitori di servizi sono aumentati rispetto al mese precedente, con il primo sottoindice che sale a 75,3 da 69,9 e il secondo che sale a 57,3 da 54,3.
In accelerazione da agosto anche il tasso di contrazione della nuova produzione, che si attesta a 49,1 contro 49,9.
"Le condizioni della domanda sono rimaste deboli, con l'afflusso di nuovo lavoro in calo a causa delle segnalazioni di domanda debole dei clienti a causa di una fiducia più debole, problemi geopolitici e prezzi più alti", ha affermato Lewis Cooper, economista di S&P Global Market Intelligence.
Il PMI per il settore manifatturiero più piccolo dell'Italia, pubblicato lunedì, ha mostrato una contrazione per il terzo mese consecutivo a settembre poiché le pressioni inflazionistiche e l'incertezza hanno pesato anche su quel settore.
L'indice composito dei responsabili degli acquisti che combina servizi e produzione si è attestato a 47,6, in calo rispetto al 49,6 di agosto.
Le ultime previsioni del Tesoro mostrano che la terza economia più grande della zona euro probabilmente si è ridotta nel terzo trimestre e continuerà a contrarsi per i due trimestri successivi.